martedì 15 settembre 2020

Commento del portavoce del Ministero degli Esteri russo M. V. Zacharova in relazione alla dichiarazione del Ministro degli Esteri tedesco sulla situazione relativa ad A. Naval’nij


 

La nostra attenzione è stata attirata dalla dichiarazione del ministro federale degli affari esteri della Repubblica federale di Germania H. Maas da lui resa durante una conferenza stampa congiunta con il ministro degli affari esteri iracheno F. Hussein a Berlino il 14 settembre, riguardo il materiale documentario e medico relativo al caso di A. Naval’nij, nel cui corpo, secondo i medici militari tedeschi, sono state trovate tracce di un agente di guerra chimica, per cui la Russia dovrebbe mettersi in contatto con l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW).

Consideriamo questa posizione della parte tedesca come una scusa che indica il tentativo di evadere dal chiarire la verità nella situazione relativa ad A. Naval’nij.

A tale proposito ricordiamo che non abbiamo ancora ricevuto una risposta chiara da parte tedesca alla nostra richiesta di fornire dati completi, compresi i risultati dei test, dei biomateriali e degli altri campioni clinici richiesti al Dipartimento Federale di Giustizia della Repubblica Federale di Germania il 27 agosto scorso dall'Ufficio del Procuratore Generale della Federazione Russa nell'ambito della cooperazione bilaterale, che fino a poco tempo fa funzionava bene in attuazione ed in conformità con la Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959.

Questo viola le assicurazioni ufficiali fornite in precedenza da Berlino, secondo cui le informazioni richieste saranno sicuramente trasferite a noi nell'ambito del soddisfacimento della nostra richiesta. Successivamente i partner hanno iniziato a lavorare di nuovo, nascondendosi talvolta dietro l’ '"indipendenza" delle autorità di giustizia, nonché riferendosi successivamente alla necessità di un adeguato coordinamento con i parenti del paziente.

I campioni richiesti sono necessari per completare i controlli pre-investigativi svolti dalle forze inquirenti russe sui fatti relativi alla malattia ed al ricovero di A. Naval’nij, termine prorogato fino al 20 settembre. Secondo la legge russa, questa è una condizione indispensabile per l'eventuale avvio di un procedimento penale, poiché non sono state trovate tracce di avvelenamento nel paziente negli esami medico clinici svolti dai medici di Omsk il 21 e 22 agosto.

Confermiamo inoltre che il 14 settembre l'Ufficio del Procuratore Generale della Federazione Russa ha inviato un'ulteriore richiesta di assistenza legale al Dipartimento Federale di Giustizia della Repubblica Federale di Germania con la richiesta di fornire informazioni riguardanti il le cure e gli esami di A. Naval’nij da parte di medici tedeschi.

Insistiamo sulla necessità di soddisfare questa richiesta.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4339234

 

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