Commento del rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo M.V. Zacharova sulla lettera dell'Ufficio federale della giustizia della Germania all'indirizzo dell'Ufficio del Procuratore generale della Federazione Russa sul cosiddetto " caso di A. Naval'nij»
Continuiamo ad aspettarci che le autorità della Repubblica Federale di Germania forniscano risposte sostanziali agli appelli ufficiali russi del 27 agosto, 14, 24 e 28 settembre 2020 sulla fornitura di assistenza giuridica da parte dei dicasteri tedeschi competenti nel quadro delle verifiche pre-investigative dei motivi del ricovero di emergenza in data 20 agosto 2020 del blogger A. Naval'nij ad Omsk, assistenza chiesta dal Ministero degli Interni russo. La parte tedesca, nascondendosi dietro svariate ragioni e pretesti inverosimili, ritarda deliberatamente la risposta a queste richieste nonostante le assicurazioni ed i loro obblighi nel campo della cooperazione internazionale nel campo delle forze dell’ordine.
A questo proposito nulla è cambiato. In tal senso solo il 30 ottobre 2020 la Procura generale della Federazione Russa ha ricevuto una lettera dal Dipartimento federale di Giustizia della Repubblica federale di Germania sul caso di A. Naval'nij. I colleghi della Procura generale, da parte loro, hanno già commentato questo messaggio. Anche il Ministero degli Esteri russo ne ha preso conoscenza. Questo documento conferma solo l’indisponibilità e la riluttanza di Berlino ad impegnarsi in modo costruttivo nel chiarire le vere circostanze di ciò che è accaduto al nostro cittadino. Sorprendentemente le forze dell'ordine tedesche hanno impiegato quasi tre mesi per formulare questa breve risposta. Invece di rispondere alle domande estremamente dettagliate poste dalla parte russa nelle quattro richieste summenzionate, l'Ufficio federale di giustizia della RFT, in assenza di nessuna informazione, si limita a sollevare controdomande confermando come le autorità della RFT si rifiutino di fornire qualsiasi prova materiale dell'avvelenamento di A. Naval'nij con il famigerato veleno " Novichok ”, comprese le sue analisi biologiche e i risultati delle altre analisi. In questo contesto vorremmo anche ricordare come in precedenza, su insistenza della parte tedesca, ogni informazione essenziali sia stata cancellata dal rapporto dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche sulla fornitura di assistenza tecnica alla Germania in questa materia. Sorgono domande abbastanza giustificate: cosa nascondono le nostre controparti tedesche e cosa hanno paura di rendere pubblico?
Mosca si aspetta che, conseguentemente, Berlino adempirà comunque nella pratica ai suoi obblighi giuridici internazionali derivanti dalla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 1959 e inizierà una sostanziale cooperazione bilaterale sul caso di A. Navalnij in conformità con l'articolo IX della Convenzione sulle armi chimiche. Ci auguriamo che il governo della RFT si asterrà da un'ulteriore artefatta politicizzazione della situazione relativa al blogger russo che gravi danni sta causando alle relazioni russo-tedesche.
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