venerdì 22 gennaio 2021

Petr Tolstoj: la Russia solleverà la questione dell'inammissibilità della tirannia linguistica in Ucraina nell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa


 

Il vicepresidente della Duma di Stato Petr Tolstoj, che ricopre anche la carica di vicepresidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE), ha commentato a Rossotrudnichestvo il divieto di parlare in russo in uno stato multinazionale.

“Il 16 gennaio in Ucraina è iniziata una nuova fase nell'attuazione della legge sulla lingua. La legge è entrata in vigore nel 2019, ma alcuni dei suoi articoli hanno avuto un effetto ritardato, ovvero il divieto dell'uso della lingua russa ha iniziato ad essere introdotto gradualmente e l'ultima scuola russa è stata chiusa il 1 settembre dello scorso anno. Anche se era chiaro sin dall’inizio che non avrebbe portato a nulla di buono.

Ed ora, dopo un anno e mezzo, è giunto il momento dell'entrata in vigore degli articoli relativi al settore dei servizi e del commercio. Cioè ora nei negozi, nei caffè, nelle stazioni di servizio, nelle farmacie, il servizio può essere solo in lingua ucraina. Ed a seguire l'attuazione incondizionata della legge sarà il cosiddetto difensore civico della lingua.

Abbiamo in programma di sollevare la questione nella sessione parlamentare di gennaio a Strasburgo, questione della inammissibilità di una tale tirannia linguistica, di una violenta ucrainizzazione, dato che tutto questo non è solo un ulteriore divieto, ma è una violazione dei diritti umani – il diritto di comunicare nella propria lingua madre in uno stato multinazionale, proprio in Ucraina dove il russo è la lingua madre per milioni di cittadini.

Oltre a ciò questa posizione delle autorità ucraine è un'ulteriore prova che l'Ucraina non ha alcuna intenzione di riconciliarsi con il Donbass di lingua russa. E che dire dei residenti di Odessa, Char’kov, Dnepropetrovsk?

Negli ultimi giorni ho ricevuto molte richieste attraverso i social network da parte di cittadini ucraini che ci ringraziano per la nostra posizione, chiedendoci di tutelare i loro interessi in ambito internazionale. È interessante notare che lo chiedono ai membri della delegazione russa e non a quella ucraina. E questo caratterizza perfettamente i nostri colleghi ucraini in seno alla APCE”.

 https://rs.gov.ru/ru/news/83355

 

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