MOSCA, 19 aprile – RIA Novosti. Paesi occidentali hanno partecipato alla preparazione di un colpo di stato in Bielorussia, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zacharova.
La scorsa settimana Lukashenko aveva annunciato l'arresto di un gruppo di persone che stavano preparando un attentato alla sua vita e a quella dei suoi figli. Secondo Lukashenko i servizi americani sono coinvolti in questo. Secondo il capo del KGB bielorusso Ivan Tertelja gli arrestati avevano pianificato ed avviato l'attuazione pratica dell'attentato al presidente e ai suoi familiari, l'organizzazione di una ribellione armata per prendere il potere. Fra le persone che stavano preparando il colpo di stato si annoverano cittadini della Bielorussia che stranieri.
"Stanno emergendo fatti che non lasciano più alcuna possibilità all'Occidente di negare collettivamente il proprio ruolo: due cittadini bielorussi, uno dei quali con cittadinanza americana hanno avuto colloqui e ricevuto sostegno nelle capitali occidentali. Il video pubblicato non lascia dubbi sui loro scopi ed obiettivi" ha detto la Zacharova in onda sul canale televisivo "Russia 24".
Ha aggiunto che queste circostanze si sono rivelate estremamente scomode per l'Occidente e ha definito le accuse della Repubblica Ceca contro la Russia, di un coinvolgimento nell'esplosione di un deposito di armi a Vrbetica nel 2014 e lo scandalo diplomatico che è seguito, come un tentativo di distrarre attenzione dagli eventi in Bielorussia.
Come riportato nei giorni scorsi dal Centro per le pubbliche relazioni dell'FSB a Mosca sono stati arrestati, in particolare, l'avvocato Jurij Zenkovich, che ha la cittadinanza sia degli Stati Uniti che della Bielorussia ed Aleksandr Feduta, un politologo bielorusso mentre stavano pianificando un colpo di stato militare il 9 maggio a Minsk. Lo stesso gruppo, secondo il KGB bielorusso, comprendeva il leader del partito di opposizione BPF Grigorij Kostusev arrestato nella regione di Mogilev.
Il Dipartimento di Stato (USA) nega le accuse di coinvolgimento nella preparazione dell'assassinio di Lukashenko. Le elezioni presidenziali si sono svolte in Bielorussia il 9 agosto dello scorso anno. Secondo la Commissione elettorale centrale Lukashenko ha vinto. L'opposizione ed i paesi occidentali hanno rifiutato di riconoscere i risultati delle elezioni e hanno invitato il capo dello stato a dimettersi. Le proteste sono iniziate nel Paese, ma dopo pochi mesi hanno cominciato a scemare.
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