martedì 5 aprile 2022

BUCHA, MOSTRUOSA PROVOCAZIONE

 

Dichiarazione del rappresentante permanente della Federazione Russa presso l'OSCE, A.K. Lukashevich, nella riunione speciale del Consiglio permanente dell'OSCE sulla mostruosa provocazione inscenata dal regime di Kiev a Bucha e sulle inaccettabili azioni successive della presidenza polacca dell'OSCE, 5 aprile 2022

 

Signor Presidente,

 

siamo categoricamente in disaccordo con le valutazioni della presidenza polacca sulla situazione a Bucha, nella regione di Kiev. Essi si basano esclusivamente su invenzioni propagandistiche del regime di Kiev, che sono state riprese anche da un certo numero di Stati partecipanti dell'OSCE.

Dichiariamo responsabilmente che le fotografie ed i filmati pubblicati dal governo ucraino, che attesterebbero alcuni "crimini" dei militari russi a Bucha, sono una provocazione inscenata e non hanno nulla a che fare con la realtà. L'obiettivo è ovvio - diffamare le forze armate russe per raggiungere gli obiettivi pratici del regime di Kiev nell'arena internazionale. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è già espresso apertamente su questi: ottenere la rottura dei legami commerciali ed economici dell’Europa con la Russia ed assicurare nuove forniture di armi letali all'Ucraina. In breve, per rendere ancora una volta le relazioni tra la Russia e i paesi europei ostaggio di una bugia cinicamente inventata.

Vi invitiamo ora a mettere da parte le emozioni e i giudizi riflessi e ad analizzare i fatti in modo ponderato.

E sono i seguenti. Il giorno successivo alle consultazioni russo-ucraine ad Istanbul, che hanno avuto luogo il 29 marzo, unità delle forze armate russe si sono ritirate da Bucha. Allo stesso tempo, il 30 marzo, questo è stato annunciato in un briefing del ministero della difesa russo. Un giorno dopo il sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk, che prima era fuggito dai suoi cittadini, è tornato in città. In piedi davanti all'edificio dell'amministrazione cittadina ha registrato un video messaggio in cui ha riferito di aver ispezionato l'intera città e non ha detto una sola parola su eventuali cadaveri nelle strade. Ha anche confermato che tutto il personale militare russo aveva lasciato Bucha. Negli stessi giorni un membro della Verkhovna Rada, Zhan Belenyuk, ha visitato la località e ha postato alcune fotografie delle strade della città sui suoi account social media, senza menzionare alcunché su corpi nelle strade nei commenti. Quindi cosa è successo veramente?

Il 2 aprile la polizia nazionale dell'Ucraina ha pubblicato sui suoi siti ufficiali un video delle unità speciali delle forze armate ucraine che entravano a Bucha. Il filmato non mostra alcuna vittima civile. Si nota chiaramente come le formazioni armate ucraine avevano iniziato un'operazione di ripulitura. In un altro video, pubblicato dal leader dei rappresentanti della "difesa territoriale" che sono entrati in città, Sergey Korotkikh, ("Bosman") si può chiaramente sentire il dialogo volto a decidere se potessero sparare o meno alle persone che non indossavano la fascia blu. Si sente anche una risposta affermativa, cioè che sparare era permesso. Successivamente, S. Korotkikh ha cancellato il video, ma le copie sono rimaste di dominio pubblico.

Non ci sorprende che tutte le cosiddette "prove dei crimini di guerra russi" a Bucha siano apparse pochi giorni dopo questo "rastrellamento", quando ufficiali dell’esercito ucraino e rappresentanti della televisione ucraina sono arrivati in città. Sono stati prodotti anche rapporti palesemente a soggetto. Per esempio, il canale Espresso.TV ha trasmesso un servizio video il 2 aprile alle 19:03 in cui si vede un "cadavere" alzarsi subito dopo il passaggio di un'auto con un cameraman (come si vede nello specchietto retrovisore dell'auto). Un'ovvia e sfacciata “buca” della propaganda ucraina.

Altri video inscenati mostrano persone presumibilmente riprese "nella cantina di una casa" a Bucha. Sono mostrati almeno quattro corpi, presumibilmente colpiti alla nuca nello stesso seminterrato. Sono in ginocchio di fronte al muro. Eppure non c'è traccia di sangue nelle loro vicinanze, né sul muro né sul pavimento. Come è possibile? Ancora una volta, è un evidente falso della propaganda ucraina.

Oltre a queste sono state mostrate persone presumibilmente uccise nelle strade o torturate nude e calate nei pozzi. Queste foto sono state pubblicate dal ministro degli esteri ucraino D. Kuleba. Particolarmente preoccupante è il fatto che tutti i corpi delle persone le cui immagini sono state pubblicate dal regime di Kiev non siano irrigiditi dopo diversi giorni, non hanno le caratteristiche macchie dei cadaveri e le ferite contengano sangue ancora fresco.

Nello stesso momento articoli su Bucha sono apparsi in diverse pubblicazioni straniere - principalmente britanniche ed americane - indicando la natura preparata, pianificata e coordinata di questa campagna di informazione e propaganda. Questi articoli non sono stati pubblicati subito dopo il ritiro delle truppe russe da Bucha o subito dopo l'ingresso delle formazioni armate ucraine.

La provocazione mediatica con la messa in scena di un massacro a Bucha, da parte dei presunti militari russi, rappresenta una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale. Vorremmo sottolineare come in seguito al lancio di questa campagna mediatica coordinata nei media occidentali sul presunto "massacro di Bucha", la Federazione Russa abbia chiesto due volte la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in questa località della regione di Kiev. La riunione tuttavia è stata rifiutata dal Regno Unito che ha recentemente assunto la presidenza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Di cosa hanno avuto paura? La verità e le rivelazioni delle falsificazioni video? A proposito, raccomandiamo di leggere il contenuto della conferenza stampa tenuta dal rappresentante permanente russo all'ONU V.A. Nebenzja a New York il 4 aprile, dove vengono presentate le prove video della natura inscenata della provocazione informativa di Kiev.

Diverse cose importanti sono degne di nota. Durante il periodo in cui Bucha era sotto il controllo delle forze armate russe, nessuna uscita dalla città era bloccata. Tutti i civili locali erano liberi di lasciare la cittadina in direzione nord, anche verso i paesi vicini. Allo stesso tempo la periferia meridionale della città, comprese le zone residenziali, è stata bombardata 24 ore su 24 da formazioni armate ucraine con artiglieria di grosso calibro, carri armati e lanciarazzi multipli

Durante il periodo in cui Bucha è stata sotto il controllo delle forze armate russe, nessun residente locale ha subito azioni violente da parte loro. Al contrario, più di 452 tonnellate di aiuti umanitari sono stati consegnati e distribuiti ai civili dai militari russi nella regione di Kiev. I residenti si sono mossi liberamente per la città.

A proposito, lo stesso copione dei fake inscenati sui "crimini di guerra russi" possono essere osservati anche nella descrizione, da parte dei media ucraini e occidentali, della situazione in altri insediamenti nella regione di Kiev da cui le truppe russe si sono ritirate. Per esempio, i rapporti sulle "fosse comuni di civili giustiziati" nelle città di Irpen e Borodjanka e nei villaggi di Motjzhin e Moschun sono stati preparati secondo lo stesso schema.

I falsi di cui sopra non sono i primi di una serie di sforzi della propaganda ucraina per diffamare le azioni dell'esercito russo e creare lo sfondo emotivo necessario per le decisioni politiche anti-russe. Non escludiamo che lo scopo di queste provocazioni informative sia quello di cercare di frustrare gli sforzi diplomatici intrapresi dalla Russia nel quadro del dialogo bilaterale con i rappresentanti di Kiev.

Basti ricordare il cosiddetto " raid aereo russo sulla maternità a Marjpol’ " di cui ci hanno parlato in questa sala il 10 marzo i rappresentanti ucraini ed i loro patroni stranieri. Ricordate come la stampa occidentale era piena di foto della ragazza che era stata fotografata vicino a quella maternità.

L'altro giorno la stessa ragazza ha dato un'intervista ai media indipendenti - il suo nome è Marianna Vyshemirskaja. Ciò che ha detto conferma che la storia, come presentata dai rappresentanti dell'Ucraina, abbia evidenti i segni di una provocazione informativa pianificata. Ha affermato che non c'è stato nessun attacco aereo sulla maternità, ma che i gruppi armati ucraini hanno posto la loro roccaforte proprio all'interno dell'ospedale, cacciando via la maggior parte dei pazienti e portando via il cibo a quelli che sono rimasti. Dopo che la ragazza ha sentito le esplosioni, un fotoreporter che lavorava per l'Associated Press (che poi si è rivelato essere Evgenij Maloletka) la stava aspettando proprio fuori dall'edificio. È stata una coincidenza? La ragazza inoltre ha fatto un appello aperto al presidente Zelensky chiedendogli di ordinare alle formazioni armate ucraine di smettere di utilizzare i civili come "scudi umani".

A proposito, il consigliere del capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Oleksiy Arestovych, ha anche partecipato alla diffusione di falsi sulle "atrocità dell'esercito russo", pubblicando una foto di una "ragazza torturata di Gostomel" con una svastica bruciata sulla schiena. Si è scoperto in realtà che aveva usato una foto di una donna di Marjupol’ con i segni di torture ricevute in una roccaforte delle formazioni armate ucraine nel seminterrato di una scuola di Marjupol’. Il video della ragazza uccisa è stato pubblicato il 27 marzo scorso dal giornalista americano Patrick Lancaster sul suo canale YouTube. È degno di nota il fatto che quando ad Arestovych è stata fatto notare la cosa dagli stessi giornalisti ucraini dell'agenzia di stampa Unian, lei abbia cancellato il post. Ma non si è scusato per aver diffuso disinformazione.

Abbiamo visto simili messe in scena e manipolazioni nel corso degli anni in Siria. Ricordate il movimento dei Caschi Bianchi, che sfruttava diligentemente i finanziamenti stranieri. O i radicali fondamentalisti che non hanno evitato i metodi terroristici e si sono ostinati a plasmare l'immagine di "combattenti per la libertà e la democrazia". C'è la sensazione persistente che tutte queste campagne d'informazione abbiano gli stessi registi.

Ciniche false provocazioni sono usate da politici senza scrupoli in Ucraina ed in un certo numero di paesi occidentali principalmente per far aumentare la spirale della russofobia. Il metodo non è nuovo. È già stato usato nella storia. Qui possiamo ricordare i peggiori esempi di propaganda nazista - per esempio "promuovendo" allo stesso modo le affermazioni sugli "stupri e gli omicidi di massa" da parte dell'Armata Rossa di civili nel villaggio di Nemmersdorf il 21 ottobre 1944 o in altri insediamenti liberati dai nazisti. Come è noto le false accuse contro i soldati sovietici furono utilizzate dalla propaganda nazista per la mobilitazione contro le cosiddette "bestie rosse russe".

Ed oggi, nello stesso spirito, sentiamo parlare di intenzioni di distruggere tutto ciò che è russo. Per esempio, il 3 aprile, sul suo account ufficiale, il sindaco di Dnepropetrovsk, Boris Filatov, ha scritto che d'ora in poi "è arrivato il tempo della rabbia fredda" e ha chiesto di uccidere i russi "già in tutto il mondo, senza limiti e nella maggior quantità possibile".

Notiamo che gli appelli alla violenza contro i russi e le russe, anche sui canali televisivi nazionali ucraini - comprese le promesse di uccidere tutti i bambini russi - non incontrano alcuna condanna nell'OSCE. Né la presidenza polacca in carica né le strutture esecutive pertinenti della nostra Organizzazione.

Al contrario i funzionari polacchi, oltre a ritrasmettere fake in stile nazista della propaganda ucraina, si sono uniti alle azioni russofobe. Non molto tempo fa il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato che la russofobia sta diventando "il mainstream europeo" e l'altro giorno il vice primo ministro polacco e ministro della cultura Piotr Glinski ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che "la cultura russa deve scomparire dallo spazio pubblico". Ci dispiace che la politica irresponsabile stia prendendo il sopravvento sul buon senso. E anche che l'analisi dei fatti stia cedendo il passo alla gara di chi è più russofobo.

Sottolineiamo: la verità sugli eventi in Ucraina si farà strada. I falsi saranno smascherati. La giustizia prevarrà sicuramente.

Chiedo che questa dichiarazione sia allegata al verbale del giorno della riunione speciale di oggi del Consiglio Permanente.

Vi ringrazio dell’attenzione 

 

https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1808098/

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