lunedì 22 maggio 2023

COMUNICATO STAMPA DEL MID DELLA FEDERAZIONE RUSSA SUL "G7"


 

SUL “G7”

 

Ad Hiroshima, in Giappone, si è concluso il cosiddetto vertice del "Gruppo dei Sette". Il risultato principale è stato un insieme di dichiarazioni piene di passaggi odiosi di natura anti-russa e anti-cinese. Ancora una volta, quindi, l'evento del G7 si è tradotto in decisioni politicizzate volte a tracciare linee di demarcazione nelle relazioni internazionali.

"Un tempo il G7 era un'associazione i cui membri coordinavano le posizioni su vari temi dell'agenda mondiale. Ora è irreversibilmente degenerato. È diventato un "incubatore" dove, sotto la guida degli anglosassoni, maturano iniziative distruttive che minano la stabilità globale. Queste vengono poi imposte alle masse filoamericane della NATO, dell'UE e di altri satelliti di Washington.

Il fallimento delle pretese del G7 di essere il garante globale della stabilità finanziaria ed economica è diventato definitivamente evidente a tutti negli anni della crisi del 2008-2009. Come dimostrano gli eventi internazionali degli ultimi anni, anche nella sfera politica e diplomatica, il G7 non è più in grado di offrire nulla di costruttivo. Il panico dell'oggettivo processo di multipolarità e della distruzione dell'egemonia americano-centrica, che ha permesso all'Occidente di rubare al mondo, fa sì che i suoi membri rivolgano tutte le loro energie ad alimentare l'isteria russofoba e sinofoba.

"Il G7 è letteralmente "fissato" sul confronto globale con la Russia. Grazie agli sforzi degli Stati Uniti ha assunto le funzioni di quartier generale per la pianificazione delle misure sanzionatorie e di altri elementi della guerra "ibrida" contro il nostro Paese, compresa la determinazione dell'entità e dei tempi delle forniture militari occidentali al regime di Kiev. Questa è la ragion d'essere del G7 oggi. I risultati del vertice lo confermano. Insistendo nel dimostrare la loro intenzione di infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia, i leader dei Paesi del G7 hanno recapitato al loro incontro il capobanda del regime di Kiev sotto il loro controllo e hanno infine trasformato l'evento di Hiroshima in uno spettacolo di propaganda.

Washington, coadiuvato da Londra, non solo sta attuando l'agenda distruttiva del G7 verso l'esterno, ma sta anche costringendo i suoi alleati a solidarizzare con decisioni che li danneggiano. Non solo li sta costringendo ad aumentare le loro già considerevoli spese militari per rifornire di armi il regime di Kiev, ma sta anche scaricando sugli Stati della UE il peso della responsabilità di ospitare i rifugiati, agganciandoli all' "ago del gas" americano e perseguendo una politica apertamente protezionistica volta a trasformare i partner del G7 in un'appendice industriale e merceologica nella sfera dell'alta tecnologia. I cosiddetti eurograndi hanno perso completamente la loro autonomia e hanno riconosciuto la supremazia degli anglosassoni cedendo loro il controllo del G7. I governi europei si sono definitivamente staccati dagli interessi delle loro popolazioni.

Il meccanismo di sanzioni collettive creato dal G7 ha causato una crisi alimentare ed energetica globale. La decisione concordata nel 2022 di introdurre i cosiddetti "massimali di prezzo" contro le forniture marittime russe di petrolio e prodotti petroliferi a Paesi terzi provoca gravi squilibri nelle piattaforme commerciali globali, mina le basi del funzionamento del mercato dell'economia mondiale, contraddice direttamente l'OMC (Organizzazione mondiale del Commercio ndt)e il diritto internazionale, a cui l'Occidente è ansioso di appellarsi quando gli fa comodo. I Paesi più bisognosi soffrono per le barriere erette dai Paesi del G7 alla fornitura di prodotti alimentari russi.

"Gli esperimenti de "G7" di transizione energetica e l'introduzione di tecnologie verdi non consentono un mix energetico sostenibile a causa della loro inaffidabilità. I Paesi ad alto reddito possono permettersi tali innovazioni. Imporle a nazioni che da tempo sono affamate di energia mina le basi per una crescita sostenibile delle economie nazionali.

Ciascuno dei Paesi del G7 si vanta di difendere i valori democratici. In realtà, però, nessun membro di questo club può vantare una reputazione pulita per quanto riguarda il rispetto dei diritto e delle libertà internazionali. La storia di tutti questi Stati è costellata dall'oppressione e dalla negazione dei diritti altrui. I "seminaristi" eurasiatici sono ex potenze coloniali o di conquista che hanno costruito la loro prosperità sullo sfruttamento e sull'espropriazione delle ricchezze altrui. Per quanto riguarda gli Stati Uniti e il Canada, i loro nativi hanno vissuto decenni di trasferimenti forzati, erosione dell'identità culturale, abusi e genocidi.

I membri del G7 dovrebbero dare un esempio di democrazia nella pratica invece di contrapporre i media controllati e le ONG ai governi "sgraditi". Vediamo come viene gestita "umanamente" la questione dell'immigrazione e come vengono "pacificati" i disordini sociali in Europa, o come viene gestita l'opposizione negli Stati Uniti. Per anni, l'Occidente ha patrocinato il regime nazista di Kiev e ha chiuso gli occhi su tutti gli orrori che ha commesso. Abbiamo chiesto più volte come questo si possa confrontare con gli ideali europei di umanesimo e di valori democratici. L'Occidente non ha risposto.

Le regole sostenute dal G7 sono la loro ideologia ed il loro sistema di valori. Servono l'interesse privato piuttosto che quello comune della comunità internazionale. Le politiche indipendenti dei Paesi terzi sono viste dal G7 come una minaccia al proverbiale "ordine basato sulle regole". Contro quelli recalcitranti vengono utilizzate diverse misure: dalla coercizione economica all'aggressione informativa, fino al ricatto, alle minacce e all'intervento militare.

I Paesi del G7 non solo si sono sporcati le mani con interventi militari illegali contro Stati sovrani e con la preparazione di colpi di Stato. Le loro imprese continuano a sottrarre risorse all'Oriente e al Sud del mondo, anche senza tener conto dell'impatto ambientale e in violazione degli standard lavorativi. I fatti sono noti.

Parallelamente, si sta facendo di tutto per politicizzare le attività dei formati multilaterali, in particolare il forum più rappresentativo e realmente leader della cooperazione economica globale, il G20. I tentativi dei Paesi del G7 di presentarsi come campioni di legittimità e giustizia negli affari internazionali sono una presa in giro della storia e del buon senso.

La scelta cinica e sacrilega di Hiroshima come sede merita una menzione speciale nel contesto di questo vertice. Tokyo e Washington rifiutano ostinatamente di riconoscere le proprie responsabilità, sia per aver scatenato una guerra aggressiva in Estremo Oriente, sia per i barbari bombardamenti atomici sulle città giapponesi, non motivati da necessità militari e richiesti dagli americani per testare le munizioni nucleari. Alla vigilia del vertice del G7, l'amministrazione statunitense ha sostenuto con arroganza che Biden non aveva intenzione di scusarsi per quelle azioni. Come se ci fosse qualche dubbio al riguardo.

In questo contesto, le argomentazioni della dirigenza statunitense sulla "leadership" nel controllo degli armamenti e nella non proliferazione appaiono ipocrite. Così come i lamenti dei "seminaristi" sulla necessità di combattere la mitica minaccia nucleare russa. Abbiamo ripetutamente sostenuto da dove proviene realmente la minaccia. Non viene da Mosca, ma da Washington, Londra e altre capitali dell'"Occidente collettivo".

In un contesto così sgradevole, i Paesi del G7 non esitano a flirtare con gli Stati non occidentali per attirarli dalla loro parte e impedire loro di sviluppare legami con la Russia e la Repubblica Popolare Cinese. Allo stesso tempo, è evidente che il G7 è il principale fattore di esacerbazione dei problemi globali. Non può riflettere gli interessi di altri centri di sviluppo, soprattutto quelli della regione Asia-Pacifico, dell'Asia meridionale, del Medio Oriente, dell'Africa e dell'America Latina.

Siamo convinti che la nostra valutazione del G7 e delle sue azioni distruttive sia condivisa dalla maggioranza della comunità globale. 

 

https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1871538/

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