All’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk
Al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović
All’Alto Commissario OSCE per le Minoranze Nazionali, Kairat Abdrakhmanov
Lettera aperta riguardo la minaccia di deportazione dei cittadini russofoni della Lettonia
Richiamiamo la vostra attenzione sulla gravissima violazione dei diritti dei cittadini russofoni di Lettonia che sono in possesso della cittadinanza russa e che vivono sul territorio del Paese in base al permesso di soggiorno rilasciato dalle autorità lettoni.
Oltre 6 mila di questi cittadini, dal 1° settembre 2023 rischiano di essere cacciati al di là dei confini del Paese a motivo del cambiamento della legislazione della Repubblica l’anno scorso e con la scusa che essi non hanno superato l’esame obbligatorio di lingua lettone.
Come riferito dal Capo della Commissione sulla cittadinanza, la migrazione e la mobilità sociale del Parlamento lettone, Ingmars Lidaka, circa 5-6 mila cittadini russi in possesso del permesso di soggiorno e che non hanno superato l’esame riceveranno comunicazione ufficiale di lasciare la Lettonia: “In accordo con legislazione vigente, la Direzione sugli affari della cittadinanza e della migrazione chiederà di lasciare il Paese entro tre mesi”.
Si tratta nella maggior parte dei casi di persone anziane, che vivono in Lettonia a partire dal periodo dell’Unione Sovietica. Grazie al loro impegno lavorativo è stata posta la base economica del Paese, e fino all’autunno scorso la legislazione del Paese non richiedeva alcun superamento di una prova linguistica per confermare la possibilità di vivere nella Repubblica avendo la cittadinanza russa. Di più: il fatto che questi cittadini vivono nel Paese da tantissimi anni dimostra che la loro conoscenza della lingua russa insieme al vocabolario lettone li è pienamente sufficiente per organizzare la propria vita.
È particolarmente cinica nei loro confronti la richiesta dell’autorità non solo di fare un esame ma anche di compilare dei moduli dove si indichi il proprio atteggiamento verso la politica russa nell’ambito internazionale. Di fatto, viene richiesto non solo un test linguistico ma un rapporto sulle proprie idee politiche insieme alla condanna scritta dell’attività della Russia.
Riteniamo che simili atti dell’autorità lettone contraddicono in modo gravissimo
il patto internazionale sui diritti politici e sociali dell’Onu, nonché la Convenzione europea sui diritti umani.
Vi esortiamo a intervenire in questa situazione per non permettere la deportazione forzata dal Paese degli abitanti della Lettonia che sono in possesso della cittadinanza russa insieme al permesso di soggiorno rilasciato dalle autorità ufficiali.
I membri della Commissione sulla Cooperazione internazionale nell’ambito dei diritti umani e del Consiglio sullo sviluppo della società civile e sui diritti umani presso la Presidenza della Federazione Russa
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