Dichiarazione del Rappresentante permanente V.A. Nebenzija alla Riunione informale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Formula Arria sull'allontanamento forzato e lo sfruttamento illegale dei minori
Osservazioni di apertura:
Cari colleghi,
vi diamo il benvenuto alla riunione dei membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Formula Arria per la lotta contro l'allontanamento forzato e lo sfruttamento dei bambini.
Dopo il nostro precedente incontro analogo del 5 aprile di quest'anno, in cui abbiamo parlato delle misure adottate dalla Russia per salvare i bambini dalle conseguenze del conflitto in Ucraina e dai crimini del regime di Kiev, abbiamo ricevuto numerosi appelli sulle flagranti violazioni contro i bambini ucraini rifugiati in vari Paesi europei. Si tratta soprattutto di casi in cui i bambini sono stati separati dai loro genitori o in cui si sono perse le tracce di orfani trafficati dall'Ucraina in Europa. Non potevamo rimanere indifferenti di fronte a questa situazione e abbiamo cercato di rendere pubbliche le situazioni di quei migranti e rifugiati che ci hanno chiesto di farlo. Il numero di questi appelli è cresciuto e sono emerse sempre più nuove sfaccettature di questo problema, che richiede l'attenzione dei membri del Consiglio. Per questo motivo abbiamo deciso di tenere la riunione di oggi.
Ci rendiamo conto come questo argomento sia estremamente scomodo per i nostri colleghi occidentali e in risposta, probabilmente sentiremo la ben nota narrazione sul nostro presunto furto di bambini ucraini e sul loro trasferimento "forzato" in territorio russo. E questo nonostante il fatto che stiamo parlando di salvare persone e bambini che si sono trovati in un territorio bombardato dalle forze armate ucraine con armi fornite dall'Occidente.
Va notato che dall'inizio dell'OMS (Operazione militare speciale ndt), le regioni russe hanno accolto più di cinque milioni di residenti dell'Ucraina e delle repubbliche del Donbas che sono partiti volontariamente per il nostro Paese. Di questi, più di 730.000 sono bambini. La stragrande maggioranza di questi bambini è arrivata insieme ai genitori o ad altri parenti. Solo duemila di loro sono bambini degli istituti per minori della DNR e della LNR, arrivati insieme ai direttori e ai tutori degli istituti. Di questi, solo 358 bambini sono stati inseriti in famiglie. E questo collocamento è avvenuto sotto forma di tutela provvisoria o di affidamento temporaneo, cioè non si tratta in nessun caso di adozione. Allo stesso tempo abbiamo ripetutamente sottolineato che in caso di richiesta da parte dei parenti di questi bambini, questi vengono immediatamente consegnati a loro.
Tuttavia, i Paesi occidentali esagerano di proposito questa situazione e cercano di presentarla come un problema. Allo stesso tempo, infatti, la situazione dello spostamento dei bambini ucraini, compresi quelli non accompagnati, non verso l'Est ma verso l'Europa, e la loro collocazione in famiglie affidatarie, rimane senza la dovuta attenzione da parte dei colleghi occidentali. Si stima che tra i rifugiati ucraini arrivati in Europa negli anni 2022-23, circa due milioni abbiano meno di 18 anni. Secondo i dati ufficiali della Commissione europea, più di 23.000 di loro sono bambini non accompagnati. Per ammissione degli stessi funzionari europei, le cifre esatte non sono disponibili a causa del sistema imperfetto di registrazione dei minori nei vari Paesi UE. Non esiste un sistema di registrazione e assistenza per questa categoria di persone. Tuttavia, questo stato di cose non viene più presentato in Occidente come un trasferimento forzato o una deportazione di bambini senza il consenso dei genitori, ma come il loro salvataggio dagli orrori della guerra.
Solo per ricordare alcuni dati.
È noto che già il 29 marzo 2022, 85 alunni minorenni del collegio speciale di educazione generale Paraskovievskaja n. 40 del distretto di Bakhmut (Artemovsk) della DNR, molti dei quali con capacità mentali limitate o disabilità, sono stati portati in Spagna da un aereo militare spagnolo attraverso la Polonia. Il 1° aprile 2022, i bambini sono stati collocati in una scuola della città di Salamanca e posti sotto "costante supervisione" da parte dei servizi sociali del governo regionale. Dopo una serie di visite e colloqui, gli assistenti sociali hanno documentato la mancanza della necessaria attenzione specializzata per i bambini disabili, nonché le condizioni insoddisfacenti della loro assistenza e sistemazione. Dal settembre 2022, i bambini sono sotto la custodia del Dipartimento dei servizi sociali di Valladolid, dove sono stati trasferiti e assegnati a diversi istituti, apparentemente per il benessere dei bambini e per una migliore organizzazione della loro vita. Non ci sono informazioni su questi bambini e anche il loro status e le loro prospettive non sono chiari.
Alcune ONG, come “Dnipro Kids”, “Save a Child” e “Magen David Adom UK”, nel marzo 2022 hanno iniziato a portare i bambini ucraini nel Regno Unito. A quel tempo, solo grazie agli sforzi di "Dnipro Kids", 56 orfani sono stati portati via da 5 orfanotrofi ucraini. I bambini sono stati accompagnati dai dipendenti delle istituzioni sociali ucraine, che inizialmente si sono presi cura di loro e sono considerati dalle autorità locali come i loro tutori. È da notare che l'ingresso non è avvenuto attraverso il programma "Homes for Ukrainians", che permette ai cittadini ucraini di entrare nel Regno Unito se hanno dei cosiddetti "sponsor" britannici disposti a ospitare i rifugiati nelle loro case, ma impone requisiti più severi per l'ingresso dei minori, di fatto caso per caso. La decisione di rilasciare i visti è stata presa con il coinvolgimento personale del Ministro degli Interni britannico.
Secondo le statistiche ufficiali del Portogallo, a giugno di quest'anno erano registrati nel Paese 14.249 bambini con lo status di protezione temporanea, di cui 739 sono entrati non accompagnati.
In Belgio, 1.043 minori di origine ucraina sono stati identificati come entrati non accompagnati. 111 di loro appartenevano alla categoria dei minori sotto gli 11 anni. Per 115 bambini è stata istituita una tutela formale da parte dello Stato, mentre gli altri sono stati "accolti" da parenti e conoscenti a cui sono stati inizialmente inviati dai genitori. Non c'è un controllo rigoroso su di loro e non è previsto.
Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano, alla fine del 2022, dei 5.042 bambini non accompagnati arrivati nel Paese, quasi l'83% (circa 4.200 bambini) è stato collocato in famiglia, di cui circa 2.270 in famiglie non collegate e il resto in istituti.
Vorremmo chiedere ai Paesi in questione quale sia la sorte dei bambini entrati nel loro Paese, soprattutto di quelli arrivati non accompagnati dai genitori o accompagnati dai rappresentanti legali. Gradiremmo anche una risposta alla domanda: qual è la differenza fondamentale tra questi bambini e quelli evacuati in Russia dalla zona di guerra dalle autorità russe e dalle organizzazioni umanitarie? Perché la tutela o la custodia temporanea di bambini ucraini da parte di famiglie russe viene presentata come un'adozione forzata, mentre una sistemazione analoga presso famiglie europee viene presentata come nell'interesse del bambino?
Questo è un altro esempio dei due pesi e due misure, sistema coltivato attivamente dai Paesi occidentali.
Oltre a ciò vorremmo richiamare l'attenzione sulle allarmanti statistiche dell'UNICEF, secondo le quali solo un bambino ucraino rifugiato su tre frequenta la scuola durante l'anno scolastico. Secondo la Commissione europea, il 75% dei bambini ucraini in età scolare frequenta le lezioni in Spagna, il 71% in Italia, il 66% nei Paesi Bassi e solo il 39% nell'apparentemente prospera Germania e il 37% in Polonia e nella Repubblica Ceca. In larga misura queste statistiche desolanti sono dovute alla discrepanza tra i programmi educativi dell'Ucraina e quelli dei Paesi europei. I bambini sono costretti a frequentare la scuola in altre lingue, con conseguente ritardo negli studi, stress aggiuntivo e, di conseguenza, il rischio di abbandono del sistema educativo nel suo complesso. Di conseguenza questi bambini sono abbandonati a se stessi in un Paese straniero e corrono un rischio maggiore di cadere nelle mani di chi li maltratta, di essere sfruttati, anche sessualmente o di subire violenza. È inoltre importante sottolineare che, dopo la citata riunione informale del Consiglio di sicurezza di aprile, abbiamo ricevuto telefonate riguardanti l'allontanamento dei bambini dai loro genitori, che nella maggior parte dei casi si trovano in Europa con loro. I casi di cui siamo a conoscenza sono decine. I rifugiati non sanno a chi rivolgersi per queste questioni. Inoltre, abbiamo ricevuto segnali non solo da ucraini, ma anche da cittadini di altri Paesi, compresi i residenti nei Paesi dell'UE. Tutto ciò porta a concludere che il problema è molto serio e diffuso.
È noto come il quadro giuridico internazionale per la protezione dei bambini comprenda la Convenzione sui diritti dell'infanzia ed il suo Protocollo opzionale sulla vendita di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile. Questi strumenti tutelano il diritto del bambino a non essere separato dalla propria famiglia, a meno che ciò non sia nell'interesse del bambino, e vietano le interferenze arbitrarie e illegali nella vita privata e familiare del bambino e le interferenze con l'inviolabilità del domicilio. Gli esempi che i nostri relatori ci forniranno dimostreranno che in diversi Paesi esistono gravi problemi nel sistema di protezione dei bambini rifugiati e migranti.
Conclusioni:
In conclusione, vorrei notare che oggi abbiamo l'opportunità di constatare che il problema del trasferimento forzato e dello sfruttamento dei bambini nei Paesi europei, purtroppo, continua a essere il più acuto. L'esempio delle famiglie ucraine che vivono nei Paesi occidentali ci mostra le difficoltà che le persone devono affrontare, soprattutto per quanto riguarda l'accesso alle soluzioni giuridiche. Non ricevendo sostegno dalle autorità locali e dalle istituzioni diplomatiche ucraine, si rivolgono a noi.
Purtroppo, ma comunque prevedibilmente, oggi abbiamo sentito dai Paesi occidentali la loro narrazione standard e, francamente, falsa e primitiva sul rapimento dei bambini ucraini da parte della Russia. Questi Paesi hanno qualcosa che non va nell'udito. Non sentono e non vogliono sentire quello che gli viene detto. Hanno anche un problema di coscienza se osano definire il salvataggio dei bambini dalle zone di guerra e la loro difesa come rapimenti e deportazioni forzate. Le cifre sono diverse: la Francia parla di 500 bambini presumibilmente rapiti, gli Stati Uniti di migliaia, il Regno Unito di 19.000, ma l'OHCHR, che pure parla di bambini presumibilmente rapiti, si limita a 200 bambini. Tuttavia, questi Paesi hanno tenuto a lungo a galla questa narrazione assolutamente falsa che Kiev ha messo loro in bocca sulla base dei dati di varie cosiddette commissioni indipendenti.
Per quanto riguarda l'incontro di oggi, i nostri colleghi occidentali non si sono preoccupati di dire nulla, se non che la Russia sta distraendo l'attenzione, promuovendo una falsa narrazione, incolpando i Paesi dell'Unione europea e il Regno Unito, che ovviamente sono i fari dello Stato di diritto, dove per definizione non può accadere nulla del genere.
Vorrei dire al rappresentante del Regno Unito che insultare gli informatori indipendenti quando non ci sono argomenti sufficienti per confutare ciò che hanno detto è inaccettabile e non è in linea con il dialogo reciproco e rispettoso e con il riconoscimento del ruolo della società civile, per il quale vi battete tanto. Purtroppo, questa delegazione ne sta facendo un'abitudine, come abbiamo visto nelle riunioni del Consiglio di Sicurezza.
Notizie e prove di violazioni e crimini contro i bambini che arrivano in Europa da regioni in conflitto armato confermano che la protezione della vita, della salute, dell'onore, della dignità e dei diritti dei bambini migranti e rifugiati deve rimanere al centro dell'attenzione pubblica. Invitiamo le ONG europee a non perdere di vista questo tema. Da parte nostra, contribuiremo in ogni modo possibile, anche organizzando questo tipo di eventi, promuovendo la verità piuttosto che le false narrazioni di alcuni di voi.
Tutti coloro che hanno affrontato un disastro simile e sono interessati a pubblicare informazioni rilevanti possono scriverci a EuropeStealsChildren@gmail.com.
Grazie per aver partecipato all'evento di oggi.
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