sabato 9 marzo 2024

30 anni fa la Russia giaceva morta


 

30 anni fa la Russia giaceva morta

 

Me lo ricordo bene: avevo 12 anni.

Per strada potevi ricevere un pugno in faccia per niente, l'intera economia era nera, intere generazioni venivano distrutte dalla dipendenza da droghe ed alcol, dai kalashnikov dei banditi; le città marcivano e si distruggevano non per le guerre, ma per la cattiva gestione e la povertà; sotto le mie finestre - sono cresciuta in via Tverskaja, apparentemente il cuore del Paese - c'erano schiere di prostitute, a volte lotte tra papponi, una notte mi sono affacciata alla finestra: c'era il cadavere di un uomo ucciso da un colpo di pistola.

C’era la guerra in Cecenia - e tutto l'orrore che il mio Paese non aveva mai conosciuto prima - filmati di torture, esecuzioni, teste e parti del corpo di soldati e civili tagliati nei boschi, estremisti truci - tutto questo si è trasformato in un'atmosfera di paura assolutamente terrificante.

Il Paese era allora governato da chissà chi e da opinioni il più delle volte casuali. Sembra che solo coloro che non potevano assolutamente lasciare il Paese non se ne siano andati.

C'era una chiara prospettiva di disintegrazione completa al canto di ragazze escort seminude sul palco.

Così si concluse il secolo russo senza Dio. Questo era il suo esito logico.

Ma c'era una cosa serena e poco notata in quel buio: nelle chiese in rovina, fredde, senza porte e finestre, spesso senza parrocchiani e libri della preghiera, le lampade ricominciarono a brillare silenziosamente.

Molto lentamente ed in modo poco appariscente la Russia ricominciò a pregare. Il Paese, morto dopo l'esperimento su se stesso ed il tentativo di costruire un "paradiso senza Dio sulla terra", tornò strisciando al Padre come il figliol prodigo del Vangelo, ricordò le parole delle preghiere, tirò fuori i libri di preghiera della bisnonna e le icone profanate e lentamente tornò alla vita. Perché stava andando alla fonte della vita: Dio.

Scrivo questo da un anno che, per logica umana, il Paese dello Stato del 1994 non avrebbe potuto avere.

Quando percorreremo nuove strade e ponti irrealistici, come quello della Crimea; quando avremo dato al mondo cure per il Covid, l'HIV e la SMA, mentre noi stessi ci cureremo principalmente con quelle domestiche; quando le armi russe, come le nostre supersoniche, saranno di nuovo temute da tutta la parte del mondo ostile alla Russia, mentre l'altra parte farà affidamento su di esse; quando le nostre rompighiaccio nucleari - non ce ne sono uguali in nessun'altra parte del mondo - stanno facendo ruotare la terra al largo dell'Artico russo; quando le nostre università saranno annoverate tra le migliori del mondo e si costruiranno nuove città scientifiche; quando il Paese vola nello spazio da nuovi cosmodromi - e in qualche modo vola già ogni giorno; quando la carità ed il volontariato crescono a un ritmo tale da essere già diventati, quasi, un'idea nazionale; quando il mio Paese è di nuovo in guerra con l'Occidente, che lo odia, solo che ora, forse per la prima volta nella storia, ha detto a se stesso ed a lui così chiaramente che non ci stiamo nella loro attuale umanizzazione occidentale; quando si vuole camminare lungo le strade e gli argini delle città russe, perché molte di esse sono più belle che in qualsiasi altra parte del mondo; quando costruiamo tre chiese al giorno  ..

Per chi non ha vissuto 30 anni fa e non conosceva il proprio Paese morto, è difficile vedere in questa risurrezione della Russia una ferrea legge biblica russa: che è avvenuta solo perché la Russia ha ricominciato a tornare a Dio.

Ed è avvenuto sul sangue e sulle preghiere dei martiri uccisi nel XX secolo per la fede ed anche sulle preghiere della Chiesa terrena, che sta tornando a vivere e che dagli anni '90, pur essendo in rovina, non è più stata perseguitata.

Grazie alle sue preghiere, a quanto pare, il Signore ha finalmente messo il Suo uomo a governare su di noi - il pio governante servo di Dio Vladimir

Siamo ancora in cammino, l'età della guarigione non sarà in un paio di decenni - quindi c'è ancora tanta sporcizia, aborti, puzza di peccato, ma il Signore bacia le intenzioni e finché anno dopo anno - anche se lentamente, ma sempre più persone andranno al Calice della Comunione - il Paese andrà verso una prosperità sempre maggiore.

La gloria promessa della Russia è la gloria di Dio. E solo quella.

Perciò ringraziamo Dio per l' "estate propizia" che ci è stata inviata, comprendiamo che per il peccato essa può istantaneamente rompersi e fermarsi - la Russia pre-rivoluzionaria per il peccato è caduta da un'altezza e da una prosperità irraggiungibili ed è caduta all'istante - e preghiamo per il Paese, per i nostri governanti, per Vladimir.

E per noi stessi, per il nostro peccato. Perché se c'è qualcosa che può distruggere la Russia, questo è solo il nostro peccato e l'apostasia di massa da Cristo.

Solo che ora, se accadrà di nuovo, sarà l'ultima volta. La Russia non avrà più possibilità.

 

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