lunedì 28 agosto 2017

LA RUSSIA VUOLE "CONGELARE" LA SITUAZIONE NEL DONBASS




LA RUSSIA VUOLE "CONGELARE" LA SITUAZIONE NEL DONBASS – RAPPRESENTANTE SPECIALE USA

MOSCA, 27 agosto – RIA Novosti. Le relazioni russo-americane "zoppicheranno" fino a quando "il problema ucraino è sarà risolto". Ha dichiarato il rappresentante speciale Usa per l'Ucraina Kurt Volker in un'intervista al Financial Times

"Le relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti sono importanti, ma il problema ucraino continuerà a danneggiarle" ha detto

Inoltre Volcker ritiene che la Russia voglia "congelare" la situazione in Donbass, ma in questo caso Mosca, secondo lui, dovrà accettare l'isolamento internazionale. "Il paese può essere buttato fuori dal sistema delle relazioni diplomatiche ed economiche - questo non è chiaramente quello che vorremmo in Russia" ha detto il diplomatico

Il Rappresentante speciale ha inoltre notato come Washington sta “seriamente discutendo" la possibilità di inviare a Kiev armi letali. Allo stesso tempo ha sottolineato come l'ultima parola in questa materia sarà del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

All'inizio dell’intervista con il canale televisivo ucraino "Prjamij" Volker ha avvisato Kiev dal condurre tentativi di riprendere il programma nucleare. Ha anche espresso l'opinione che l'Ucraina è ancora lontana dall'adesione alla NATO.

Mosca ha ripetutamente avvertito Washington contro i piani per fornitura di armi all'Ucraina, dato che questa mossa potrebbe portare ad un'escalation del conflitto nel Donbass. Il capo ufficio stampa del Presidente russo, Dmitrij Peskov, ha sottolineato come la fornitura di armi all'Ucraina dall'esterno non faciliterebbe l'attuazione degli accordi di Minsk. La maggior parte dei politici europei, in particolare l'ex ministro degli Esteri della Germania il presidente tedesco Frank -Walter Steinmeier, si è espresso contro la fornitura di armi all'Ucraina.

Al Cremlino ritengono che la soluzione del conflitto nel Donbass dipenda innanzitutto dalla volontà politica di Kiev e dal successo delle riforme indicate negli accordi di Minsk, che presuppongono elezioni nazionali, il decentramento dell'amministrazione statale e la federalizzazione dell'Ucraina.





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