mercoledì 23 maggio 2018

Conferenza stampa di Marija Zacharova 23 maggio 2018



Conferenza stampa Marija Zacharova 23 maggio 2018


SULL’ATTIVITA’ USA-NATO NEI PAESI BALTICI CON L’OBIETTIVO DI «CONTENIMENTO» DELLA RUSSIA

La situazione politico-militare in Europa, purtroppo, è in costante degrado degli sforzi non diminuiti della NATO volti a rafforzare la sua capacità militare del «fianco» orientale. Particolarmente ciò si riflette in una militarizzazione dello spazio baltico, prima di tutto gli stati Baltici e la Polonia. Così, pochi giorni fa nel sud dell'Estonia si sono concluse le esercitazioni militari più grandi nella storia moderna del paese che hanno visto la partecipazione di 18 mila militari provenienti da 19 paesi.

Per un breve periodo la regione, una volta militarmente tranquilla, è stata trasformata in una sorta di «zona del fronte», dove alla popolazione locale è stata ostinatamente ispirata la paura inverosimile della «minaccia da parte di Mosca». Degna di nota la partecipazione alla realizzazione del «contenimento» USA NATO del nemico invisibile di due paesi non coinvolti nell’alleanza militare – la Svezia e la Finlandia

Invitiamo la dirigenza dell'alleanza nordatlantica a ricordare che un'ulteriore escalation della tensione militare in prossimità dei confini con la Russia potrà solamente amplificare i rischi per la sicurezza nazionale - senza eccezione alcuna - di tutti i paesi della regione baltica.


SUGLI ULTIMI SVILUPPI DEL COSIDETTO «CASO SKRIPAL’» LE DIMISSIONI DALL’OSPEDALE DI SERGEJ SKRIPAL’
Continuiamo a prestare la massima attenzione agli sviluppi della situazione nel «Caso Skripal’».

Le ultime notizie su questo caso attengono alle informazioni nei media relative alle dimissioni dall'ospedale di Salisbury di Sergej Skripal’, come il nostro atteggiamento nei confronti delle indagini condotte dai britannici su questo incidente, sono state esaurientemente commentate dal Presidente della Federazione Russa V.V. Putin nel corso della conferenza stampa congiunta con il Cancelliere della Germania Angela Merkel il 18 maggio scorso a Sochi.

Vorrei anche sottolineare l'inaccettabilità della situazione, quando i funzionari delle varie strutture statali russe, nonché i parenti degli interessati potranno conoscere l’accaduto non da parte dei canali ufficiali delle autorità britanniche, ma dai media. Continuiamo a pretendere dal Regno Unito che ottemperino agli obblighi delle leggi internazionali in termini di accesso consolare a Sergej e Julija Skripal’.

Sicuramente per noi è importante verificare di persona che i nostri concittadini stiano bene e che non siano oggetto di forzato isolamento o detenzione. Perché ci teniamo a sottolineare come, in questa fase, la questione dell’accesso alle persone non dev’essere oggetto di alcun dubbio, perché non crederemo più alle parole dei funzionari del Regno Unito. Questo non è possibile dato che una dopo l'altra sono state dimostrate le loro falsificazione e sconfessate le loro dichiarazioni non solo da parte russa, ma anche da parte di altri Paesi e strutture (internazionali ndt). All'interno del Regno Unito tali strutture non sono poche.


SUL VIAGGIO IN UCRAINA DELL’INVIATO SPECIALE USA K. VOLKER

Recentemente l’inviato speciale USA IN Ucraina K. Volker ha visitato il paese. Ancora una volta ha «ispezionato» il Donbass per, come dice lui, «vedere la situazione sul campo e studiare la crisi umanitaria nel Donbass».

Purtroppo invece di chiedere s Kiev di fermare l'escalation militare e ricordare alla dirigenza ucraina la necessità di ottemperare ai propri obblighi derivanti dagli Accordi di Minsk, K. Walker come da tradizione ha dato voce ad una sequela di odiose tesi. Tra queste anche il rifiuto dell’inviato americano di accettare il fatto dell'esistenza delle Repubbliche del Donbass, il che indica che o non ha letto gli accordi di Minsk o vuole ignorare l'ovvio – che sotto gli Accordi ci sono le firme dei rappresentanti di Donezk e di Lugansk. Senza un dialogo diretto con loro è impossibile avanzare nella risoluzione del conflitto, che si tratti di azioni in materia di politica e di sicurezza o di qualsiasi dibattito sulla presenza nella regione di una forza delle Nazioni Unite.

Stando al gioco degli umori dei guerraffondai di Kiev e incitando apertamente all'idea di forniture loro armi letali, sicuramente non porterà la pace e la risoluzione di questa situazione, il signor K. Walker non spargerà solo «benzina sul fuoco», ma si identifica con una delle parti in conflitto.

Così viene messo in discussione il ruolo di mediatore nella risoluzione crisi interna ucraina, ruolo al quale lui pretenderebbe. E’ visibile e non a caso dopo la partenza dell'ospite americano come l’esercito ucraino abbia intensificato le provocazioni militari nella zona della stazione di filtraggio di Donezk, nela zona di Gorlovka ed in un certo numero di altri insediamenti civili. Il sostegno di K. Volker alle azioni di Kiev è percepito dalle autorità ucraine come chiara «indulgenza» nelle loro avventure militari.

Ci basiamo sul presupposto che il conflitto nel Donbass non ha alcuna soluzione militare. Può e deve essere risolto in modo pacifico sulla base degli Accordi di Minsk. È palese che simili rappresentanti occidentali, che devono compiere alcuni viaggi «ispettivi» in Ucraina, debbano continuamente ricordare a Kiev la necessità dei loro rigorosi adempimenti.
 



 

Nessun commento:

Posta un commento