Gli eventi in Venezuela sono arrivati a un
punto pericoloso.
Gli avversari estremisti del governo legittimo del
Venezuela, dopo aver fallito nel tentativo di sloggiare N. Maduro anche
attraverso la sua eliminazione fisica, hanno scelto lo scenario di un conflitto
ancora più duro. Il giuramento dell'opposizione del "Presidente del
Venezuela ad interim" e il suo immediato riconoscimento come tale da parte
degli Stati Uniti e di un certo numero di paesi della regione mirava ad esacerbare
la spaccatura nella società venezuelana, la crescita dello scontro frontale, ad
una radicale destabilizzazione della situazione politica interna e ad un'ulteriore
escalation del conflitto. Tali passi sono intenzionali ed ovviamente ben
ponderati di un "doppio potere" in Venezuela, volto a formare un
centro alternativo decisionale - una ricetta per il caos, la distruzione delle
fondamenta dello stato venezuelano. Sono apparse le prime vittime. Condanniamo
fermamente coloro che spingono la società venezuelana nell'abisso di un sanguinoso
conflitto civile.
Vediamo nelle azioni senza cerimonie di
Washington una nuova dimostrazione di totale disprezzo per le norme e i
principi del diritto internazionale, un tentativo di svolgere il ruolo di
arbitro autoproclamato dei destini di altre nazioni. C'è
il desiderio di trasformare il Venezuela con gli scenari già testati di
cambiamento dei governi indesiderati.
Particolarmente inquietanti sono i segnali di
un arrivo da un certo numero di capitali estere, di un possibile non esclusione
di un intervento armato esterno. Mettiamo in guardia
contro tali avventure, piene di conseguenze catastrofiche.
Facciamo appello ai politici venezuelani
sensibili che sono all’opposizione del governo legittimo di N. Maduro, con una
sollecitazione a non diventare pedine nel gioco degli scacchi di qualcun altro.
Partiamo dal fatto che qualsiasi attività
politica debba essere svolta rigorosamente nel quadro costituzionale ed in
conformità con la legislazione nazionale. Certamente i
cittadini di questo paese possono esprimere apertamente la propria posizione,
anche attraverso manifestazioni, ma solo in modo pacifico, senza ricorso alla
violenza ed inoltre, non metta in pericolo la sicurezza dei cittadini.
Solo i venezuelani hanno il diritto di
determinare il loro futuro. Un intervento esterno
distruttivo, specialmente nell'attuale situazione estremamente tesa, è
inaccettabile. L'istigazione non ha nulla a che fare con
il processo democratico. Questa è una via diretta verso
l'illegalità ed un bagno di sangue.
Il compito della comunità internazionale è di
aiutare a trovare una comprensione reciproca tra le varie forze politiche in
Venezuela, che ponga gli interessi nazionali prima di tutto. Siamo pronti a cooperare in questo con tutti gli Stati che condividono
questi obiettivi.
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