Il
2 febbraio, gli Stati Uniti d'America hanno notificato ufficialmente alla
Federazione Russa la sospensione della sua partecipazione al trattato
bilaterale sull'eliminazione dei missili a raggio intermedio e a corto raggio
dal 1987 e l'inizio della procedura di uscita. Allo
stesso tempo gli americani hanno annunciato che non si considerano più
vincolati dagli obblighi previsti da questo documento, cioè possono iniziare
apertamente lo sviluppo, la produzione e lo spiegamento di armi proibite
dall'accordo.
In tal modo Washington, al quale poniamo
da molti anni domande sulla sua conformità con il Trattato INF, ha intrapreso
la strada del sua fine definitiva, infliggendo quindi un altro duro colpo
all'intero sistema di controllo degli armamenti che era stato creato nel corso
dei decenni. Questo passo avrà indubbiamente gravi conseguenze negative e di
vasta portata per l'intera architettura della sicurezza internazionale e della
stabilità strategica, prima di tutto in Europa. La responsabilità di ciò cade
interamente negli Stati Uniti.
La
Russia ha fatto il massimo possibile per salvare il Trattato. Abbiamo più volte
cercato di portare gli americani a un dialogo professionale, offerto iniziative
concrete nell'interesse di trovare soluzioni per risolvere le richieste
reciproche. Mostrando buona volontà, abbiamo attuato misure di trasparenza
senza precedenti che andavano oltre i requisiti di questo accordo. Tuttavia,
tutti i nostri sforzi sono stati ignorati o bloccati dagli Stati Uniti che da
molto tempo avevano deciso di liquidare il Trattato al fine di eliminare ogni
restrizione sulla produzione del loro potenziale missilistico.
Di
fronte alle nuove minacce poste da Washington saremo naturalmente costretti a
prendere tutte le misure necessarie per garantire la nostra sicurezza nazionale.
La Russia si riserva il diritto di rispondere specularmente nello
sviluppo, produzione e dispiegamento di missili a breve e medio raggio.
Allo
stesso tempo, come dichiarato dal Presidente della Federazione Russa V. Putin
il 2 febbraio, consapevole del suo ruolo peculiare nel mantenimento della pace
e della sicurezza globale, il nostro paese non schiererà armi appropriate in
Europa e in altre regioni dove fino ad ora non saranno schierati missili
americani a medio e corto raggio. Se a Washington, comunque, riconsiderano la
loro linea distruttiva e tornano al rispetto del Trattato INF, siamo aperti a
un dialogo significativo sul tema del Trattato e su tutte le altre questioni relative
alla stabilità strategica basate sul rispetto reciproco e sulla considerazione
degli interessi reciproci, così come sugli interessi dell'intera comunità
mondiale.
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