martedì 23 aprile 2019

ZACHAROVA: SUI MONUMENTI DI GUERRA SOVIETICI




Oggi è la Giornata internazionale dei monumenti e dei siti storici che viene celebrata in tutto il mondo. Interessa una vasta gamma di siti storici e culturali. Con rammarico siamo costretti ad evidenziare come oggi non sempre prevalga un atteggiamento civile nei confronti dei monumenti di guerra. E stiamo parlando di eroi, uno dei fondamenti della civiltà della memoria storica mondiale.

Siamo indignati dall’ennesimo atto vandalico riguardante le sepolture di soldati sovietici nella città di Jawor, Voivodato della Bassa Slesia - Polonia. Sconosciuti hanno profanato l'obelisco centrale nel cimitero locale dove giacciono le ceneri di oltre 500 soldati e ufficiali dell'Armata Rossa morti durante la liberazione di questo paese dall'occupazione nazista.

Per quanto si sa, la polizia ha già iniziato un'indagine sull'incidente scandaloso, ricercando gli autori del gesto. Dalle autorità abbiamo ricevuto assicurazioni sul fatto che il monumento sarà prontamente rimesso in ordine.

Senza alcun dubbio questo è un nuovo vergognoso episodio della "guerra contro i monumenti". Purtroppo vediamo l'atteggiamento non costruttivo delle autorità nei confronti di questo problema nel suo complesso. La trascuratezza dei memoriali è una conseguenza della politica ufficiale del governo di Varsavia volta a ridisegnare la propria storia - ed in generale quella mondiale. Di conseguenza ogni categoria di vandalo si sente a suo.

Vorrei ricordare come sia consuetudine giudicare il morale della società anche dal modo in cui ci si rapporta al ricordo dei defunti. In Polonia sono abituati ad essere orgogliosi delle proprie tradizioni. Possa questo trovare espressione riguardo alle centinaia di migliaia di nostri eroi che riposano in terra polacca.

Su questo sfondo notiamo con soddisfazione i cambiamenti positivi nella direzione della protezione e della conservazione dei monumenti della gloria militare.

Proprio nel centro della capitale austriaca, sulla piazza Schwarzenbergplatz, è stato eretto un monumento in memoria di 17mila soldati sovietici - quando dico questa cifra il mio respiro si ferma, - morti durante l'offensiva per la liberazione di Vienna del 1945.

Questo monumento è stato ripetutamente profanato da vandali, da neofascisti. Ogni volta, dopo questi fatti, l'ambasciata russa a Vienna ha inviato una nota di protesta con la richiesta di adottare misure urgenti ed efficaci per eliminare l’oltraggio, trovare i profanatori e prevenire in futuro tali incidenti. Conseguentemente, con la cooperazione del Ministero degli affari esteri dell'Austria, è stata presa la decisione di installare telecamere di videosorveglianza 24 ore su 24 gestite dalle autorità locali competenti. Presumiamo che questo passo apporti un importante contributo alla protezione del monumento della gloria militare, dagli assalti di elementi inadeguatamente disadattati - in generale, criminali.

Infine, il 25 aprile nella tedesca Beilrode (a 130 km da Berlino) dopo un restauro, riaprirà un monumento sul quale è stato installato il leggendario carro armato T-34 sovietico. Con il sostegno di Rossotrudnichestvo le autorità locali, in stretta collaborazione con gli specialisti del Museo militare di Volgograd "Eredità", hanno effettuato tutti i lavori di restauro. L’area adiacente il monumento è stata abbellita e sono stati piantati giovani alberi.

L'apertura del memoriale è programmata per l'anniversario dell'incontro dell'esercito sovietico con le truppe americane sul fiume Elba nell'aprile del 1945, incontro che divenne il simbolo per tutta la comunità militare dei paesi della coalizione anti-hitleriana.



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