"Sono altri i Paesi che
si permettono ingerenze". Parla l'ambasciatore russo
20 novembre 2019
di Marta Allevato
Intervista esclusiva a Sergey Razov, che interviene
sui due 'Russiagate' italiani: "Il caso Mifsud e il caso Savoini non hanno
nulla a che fare con il governo di Mosca". A Conte si chiede continuità:
"Il nuovo governo dia seguito alle intese siglate"
La Russia continua a guardare all’Italia come un “partner chiave
prioritario in Europa” e dal governo Conte-bis si aspetta continuità, con
l’attuazione delle intese intestatali raggiunte nell’ultimo anno. In
un’intervista esclusiva all’Agi, l’ambasciatore della Federazione russa a Roma,
Sergey Razov, fa il punto sui rapporti bilaterali col nostro paese a
poche settimane dall’arrivo del ministro degli Esteri di Mosca, Sergey
Lavrov, atteso a Roma per la conferenza Med Dialogues (5-7 dicembre) e una
serie di incontri con “i vertici italiani”.
L’ambasciatore ribadisce l’impegno a collaborare con l’Italia per la
stabilizzazione della Libia e il rispetto del principio di “non ingerenza”,
respingendo così le accuse mosse al Cremlino da diversa stampa internazionale
sulla presenza in Libia, a fianco del generale Khalifa Haftar, di
mercenari del gruppo Wagner, società di contractor riconducibile
all’imprenditore Evgheny Prigozhin, vicino al presidente Vladimir Putin. Il
capo missione commenta poi il cosiddetto 'Russiagate italiano' nei
suoi due filoni: quello della trattativa per finanziamenti russi alla Lega di
Matteo Salvini e quello relativo al ruolo del professor Joseph Mifsud,
della Link Campus University di Roma, diventato figura chiave della
contro-inchiesta ordinata da Donald Trump per capire la genesi delle indagini
sulle interferenze russe nelle presidenziali Usa del 2016.
Ambasciatore, quale è lo stato delle relazioni tra Federazione Russa e
Italia dopo l'ultimo cambio di governo? In questo momento quali sono gli
obiettivi di Mosca nelle relazioni con il governo Conte-bis?
L’Italia è uno dei nostri partner chiave prioritari in Europa. Si tratta di
un dato di fatto che non subisce variazioni a seconda delle fluttuazioni nella
vita politica interna italiana. I governi vanno e vengono, ma rimangono
invariati i reciproci interessi che affondano le proprie radici nella
tradizione storica di rapporti amichevoli, collaborazione economica, vicinanza
culturale e spirituale. In merito ai processi interni all'Italia non mi
stancherò mai di ripetere che non abbiamo interferito e non interferiamo in
nessuna misura in essi, mantenendo le relazioni di lavoro con ogni governo
costituito nel rispetto delle procedure democratiche, sulla base della libera
volontà dei cittadini. Anche gli obiettivi di cui lei parla sono palesi: l’attuazione
coerente delle intese precedentemente raggiunte a livello interstatale, anche
durante la visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Mosca
nell'ottobre 2018 e quella del presidente della Russia, Vladimir Putin, in
Italia nel luglio 2019.
Come vede Mosca il ruolo dell'Italia nella Ue e nella Nato? Quali
aspettative ha nei confronti della Commissione europea che presto entrerà in
carica?
L’Italia è uno degli Stati membri dell’Unione europea e della Nato.
L'appartenenza a queste e ad altre organizzazioni è una sua scelta sovrana che
noi senza dubbio rispettiamo. A questo proposito, a differenza dei leader di
altri paesi, siamo ben lontani da esprimere il nostro punto di vista
sull'opportunità per l’Italia di partecipare a tali istituzioni. In merito alla
politica della Nato e della Ue nei confronti della Russia, anche alla luce
della formazione di una nuova composizione della Commissione europea,
auspichiamo che alla fine dei conti prevalga una linea che porti alla
costruzione di una collaborazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa con il
nostra paese.
Il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, sarà a Roma in visita ufficiale a
dicembre, quali incontri sono previsti a margine della partecipazione al Forum
‘Med-Mediterranean dialogues’?
Il ministro Sergey Lavrov prevede di partecipare alla conferenza annuale
‘Mediteranean Dialogues’. La Russia senza dubbio ha molto da dire sulle
questioni chiave di politica internazionale, anche nell'ottica della situazione
regionale. Sono previsti incontri e colloqui del ministro con i vertici
italiani, ma anche con alcuni partecipanti stranieri alla conferenza. Sono
certo che questi contatti a livello bilaterale saranno sicuramente utili e
segneranno un buon traguardo politico dell'anno che sta per chiudersi.
In Italia si discute del ‘Russiagate italiano’ nei suoi due filoni: il
ruolo e i legami del professor Mifsud e le presunte trattative tra la Lega e
russi all'hotel Metropol. L'imprenditore Konstantin Malofeeev, considerato
vicino al Cremlino, ha confermato alla trasmissione ‘Report’ che tali
trattative hanno effettivamente avuto luogo. In che misura Malofeev sarebbe
legato ai vertici russi e cosa pensa della storia del ‘Metropol’? La Russia
segue gli sviluppi della contro-indagine del ministro della Giustizia Usa,
William Barr sulle origini del Russiagate e dell'eventuale coinvolgimento
dell'Italia?
Ha ragione, in Italia purtroppo, un mese dopo l'altro si diffonde il tema
dell'ingerenza della Russia negli affari interni di altri paesi. Come ha detto
lo scrittore russo Mikhail Saltykov-Shchedrin: "Niente eccita
l'immaginazione come l'assenza di fatti". E i fatti sono deboli. La
storia del professor Mifsud e del ministro della Giustizia degli Stati Uniti
non ha nulla a che fare con le relazioni italo-russe. Non conosco
l'imprenditore Malofeev e non posso commentare i suoi legami. Per quanto
riguarda la cosiddetta ‘storia del Metropol’, Mosca ha più volte dichiarato
ufficialmente che non sono stati mai stipulati degli accordi per finanziare uno
о l'altro partito politico in Italia. Non ho niente da aggiungere a questo. A
proposito di un’ipotetica ingerenza negli affari interni dell'Italia, non
riesco nemmeno ad immaginare quale reazione avrebbero potuto provocare appelli
о raccomandazioni da parte di Mosca simili a quelli che spesso giungono dalle
capitali dei partner strategici del vostro paese, per esempio su chi dovrebbe
essere nominato alla guida del governo, come votare ai referendum, a quali
strutture di integrazione dovrebbe partecipare l’Italia, quali accordi firmare
con i paesi terzi, ecc... Bisogna ammetterlo: nessuno in Russia si permette
nulla del genere.
La Libia è uno dei dossier internazionali su cui si svolge la cooperazione
tra i nostri paesi. Come può commentare la notizia della presenza di mercenari
russi in Libia a fianco di Hafiar? Quale ruolo svolge attualmente la Libia
nella politica estera di Mosca che riserva sempre più attenzione all'Africa? E'
vero che il Cremlino sarebbe favorevole al ritorno di Saif al-Islam
Gheddafi?
Nel rispondere a questa domanda, vorrei porre l'accento sul nostro rispetto
di principio di una delle leggi della diplomazia classica: la non ingerenza
negli affari interni degli Stati sovrani. La Libia non fa eccezione. Per essere
politicamente corretti, non stiamo a ricordare chi e cosa ha fatto in quel
paese nel 2011, il che non vuol dire che dobbiamo dimenticare gli errori del
passato. Ora stiamo cercando tutti di raccogliere e incollare insieme i cocci
del vaso rotto. La nostra posizione, in sostanza, è consonante con quella
italiana: ci appelliamo a tutte le parti in conflitto per il cessate il
fuoco e sosteniamo 1'idea di tenere una riunione internazionale ad alto
livello, con la partecipazione di tutte le parti interessate, nonché la
convocazione di un Forum panlibico. II primo ministro della
Federazione russa, Dmitry Medvedev, ha rappresentato il nostro Paese alla
conferenza internazionale sulla Libia, organizzata dal governo italiano a
Palermo nel novembre dell’anno passato. Purtroppo, al momento lo stato del
processo di risoluzione della situazione libica non ispira grande
ottimismo.
Lei è un esperto e profondo conoscitore della Cina, come valuta lo sviluppo
delle relazioni tra Roma e Pechino in relazione alla firma del memorandum sulla
Via della Seta e alle critiche al governo Conte?
L’Italia fa parte del gruppo di diverse decine di paesi, compresa la
Russia, che - in una forma о nell'altra - hanno aderito a questo grande
progetto. La diplomazia italiana, tradizionalmente, si distingue per un
approccio equilibrato e pragmatico alla realizzazione dei propri interessi
economici nonché per un orientamento lungimirante. In merito alla reazione di
alcuni dei vostri partner alla firma del memorandum, questa è oggetto delle
vostre relazioni reciproche con loro.
Presto si terranno le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, cosa si
aspetta la Russia? Quali sono i rischi reali per l'Europa e l’Italia, derivanti
da un possibile ulteriore deterioramento dei rapporti tra Mosca e
Washington?
La risposta alla prima parte della domanda è scontata ed univoca: ci
relazioneremo con il governo e con l'amministrazione ai quali l'elettore
americano darà la propria fiducia. Per quanto riguarda i rischi di un ulteriore
deterioramento delle relazioni russo-americane, che hanno già raggiunto un
punto basso, questi sono molto elevati: la distruzione della stabilita
strategica, con la cessazione di una serie di trattati fondamentali nel campo
del disarmo nucleare e della non-proliferazione, il deterioramento del clima
politico generale, gravido di un aumento del potenziale conflittuale … Tutto
questo difficilmente corrisponde all'interesse dell'Europa e dell’Italia in
particolare.
Medio ed Estremo Oriente, Sudamerica e Africa. La Russia sembra essere al
centro di tutti i più importanti dossier internazionali. Quali sono oggi le
priorità dei Mosca in politica estera?
La Russia è membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite, è uno stato nucleare, il paese più grande in termini di territorio, un
potente centro economico e un vasto mercato commerciale. E’ difficile
immaginare la possibilità di risolvere i principali problemi internazionali,
compresi i conflitti regionali, senza tener conto degli interessi e del
coinvolgimento della Russia. Le aree e zone geografiche che ha elencato sono
indubbiamente oggetto dell'attenzione e dell'azione dinamica e costruttiva
della diplomazia russa.
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