mercoledì 29 luglio 2020

Commento del rappresentante ufficiale del Ministero degli affari esteri russo M. V. Zacharova in merito al blocco dell’account del canale televisivo "Tsargrad" nei servizi di Google




Il 28 luglio si è venuti a conoscenza del massiccio blocco di risorse dell’informazione russa da parte di Google. Senza preavviso e spiegazione l'account ufficiale del canale televisivo "Tsargrad", nei video che ospita YouTube, con un pubblico di oltre un milione di abbonati ed i relativi canali "Notizie di Tsargrad" e "Two-Headed Eagle" sono stati bloccati di notte con la dicitura "senza possibilità di recupero". Inoltre alla redazione dei media è stato negato l'accesso a posta, cloud e altri servizi Google.

Allo stesso tempo, YouTube ha bloccato gli account di alcuni esperti russi che hanno opinioni simili ai principi della politica editoriale di Tsargrad. In tutti questi casi, l'amministrazione dell'hosting video ha ignorato le proprie regole per inviare un avviso di violazione indicando punti specifici del contratto utente che non sono stati seguiti. L'amministrazione Google non risponde a numerose richieste dal canale TV.

Il momento scelto dai moderatori della piattaforma video per limitare la trasmissione dei media russi che promuovono i valori ortodossi sembra cinico. Ciò è accaduto durante un'importante festa per tutti i cristiani in Russia e all'estero: il Giorno del Battesimo della Rus’.

Questa non è la prima volta che il gigante tecnologico americano si comporta in questo modo. Il 20 maggio quest'anno in circostanze analoghe, sono stati cancellati gli account di uno dei principali canali televisivi della Crimea "Crimea 24" e delle agenzie di informazione "Anna News" e "News Front". In precedenza, il canale della "Agenzia federale delle Notizie" è stata bloccata senza alcuna spiegazione. La rimozione nel marzo di quest'anno non è casuale in questo contesto. oltre 300 account di origine russa su Facebook e Twitter.

Tutti questi fattori non lasciano dubbi sul fatto che la decisione di Google sia un altro esempio di censura politica e violazione della libertà di espressione e del principio della parità di accesso alle informazioni. I monopolisti americani del mercato della tecnologia stanno ancora una volta seguendo la guida del Washington ufficiale, che sta conducendo una campagna senza scrupoli per ripulire il campo dell'informazione globale da fonti russe.
Chiediamo alle organizzazioni internazionali competenti e alla comunità dei diritti umani di rispondere a questo passo inaccettabile.




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