Il pacchetto di sanzioni, annunciato dall'amministrazione Usa (già il 101° consecutivo), che colpisce il settore finanziario con l'ampliamento dell'elenco delle persone contro cui vengono introdotte restrizioni personali è in linea con i tentativi in corso da parte di Washington di cambiare il corso della Russia.
Nonostante l'evidente futilità degli sforzi compiuti negli anni per ostacolare lo sviluppo della nostra economia, gli Stati Uniti tornano ad aggrapparsi a strumenti restrittivi, inefficaci e controproducenti dal punto di vista degli interessi americani
La Russia ha dimostrato che, con tutti i costi delle sanzioni, è in grado di ridurre al minimo i danni. E ancor di più, la pressione delle sanzioni non è in grado di influenzare la nostra determinazione a difendere fermamente i nostri interessi.
Constatiamo come nell'arsenale della politica estera americana, prigioniera degli stereotipi di un mondo unipolare con la falsa convinzione che gli Stati Uniti abbiano ancora il diritto e possano imporre a tutti le proprie regole dell'ordine mondiale, non ci sono altri mezzi rimasti oltre a ricatti, intimidazioni e minacce. Per quanto riguarda le potenze mondiali, principalmente la Russia e gli altri attori internazionali chiave, questo non funziona. Che le "urla" degli USA siano seguite dai loro satelliti e clienti che hanno perso completamente la loro indipendenza. Siamo aperti alla diplomazia basata sui principi del rispetto reciproco, dell'uguaglianza e della considerazione dei reciproci interessi.
Non ci dovrà essere dubbio sul fatto che alle sanzioni verrà data una risposta forte, non necessariamente simmetrica, ma misurata e sensibile per la parte americana.
https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1800087/
Nessun commento:
Posta un commento