martedì 30 gennaio 2018

PESKOV: GLI STATI UNITI HANNO DICHIARATO TUTTA LA POLITICA E L’ECONOMIA RUSSA NEMICI



PESKOV: GLI STATI UNITI HANNO DICHIARATO TUTTA LA POLITICA E L’ECONOMIA RUSSA ELITE DI NEMICI

Il portavoce presidenziale DmitrIJ Peskov ha commentato la pubblicazione della «Lista del Cremlino». Secondo lui il documento è «senza precedenti», così come il titolo spiega che tutte le persone indicate nella lista sono persona non grata per gli Stati Uniti, riporta «Zarygrad».

«Si può notare come, de facto, tutti i nominati sono nemici degli Stati Uniti. Cioè, se si legge il testo, il titolo di questo documento, tutto questo è fatto in conformità con la legge per contrastare i nemici degli Stati Uniti ... Quindi de facto questo intero gruppo di persone sono definite nemici degli Stati Uniti. Questo è l’approccio, questa è la dichiarazione» ha detto Peskov.

«Da un lato l’enorme quantità di calunnie nel testo riguardo a quello che non è in alcun modo sanzioni e restrizioni, e dall’altro lato dare la massima pubblicità alla lista, probabilmente può potenzialmente danneggiare l'immagine e la reputazione dei nostri imprenditori, imprese, politici e dirigenti» ha aggiunto il portavoce del Cremlino.

In tutto nella «Lista del Cremlino» sono stati inseriti 210 nomi di funzionari, politici e grandi imprenditori della Russia, ma anche Difensori civici per i diritti umani e rappresentanti del Consiglio per i Diritti umani della Presidenza della Federazione Russa.

 


 

PUTIN: GLI STATI UNITI HANNI INSERITO NELLA LISTA NERA TUTTI I CITTADINI DELLA RUSSIA



PUTIN: GLI STATI UNITI HANNI INSERITO NELLA LISTA NERA TUTTI I CITTADINI DELLA RUSSIA

Il Presidente russo in un incontro con i suoi rappresentanti per le prossime elezioni presidenziali, ha commentato la pubblicazione «la lista del Cremlino di relazione», riferisce l'Agenzia di stampa «Novorossija».

Vladimir Putin ha sottolineato che sino a quel momento non aveva visto la lista, ma che la migliore risposta su questa e sulla politica degli Stati Uniti in generale sarà lo sviluppo della Russia.

«Dobbiamo più di tutto pensare a noi stessi, dobbiamo sviluppare la nostra economia, l'agricoltura, il supporto all'esportazione, la sanità, l'istruzione, il rafforzamento della capacità di difesa. Poi arriva la consapevolezza che non vi è alcun senso nel formulare qualche lista, minacciare, intimidire o tentare di frenare il nostro sviluppo» ha detto Putin sottolineando come per la Russia in questa situazione vale il detto «il cane abbaia, la carovana va».

Il leader russo ha anche sottolineato che la pubblicazione «della Lista del Cremlino» riguardi ogni cittadino della Russia.

«Per ognuno di loro e per ciascuna di queste strutture (pubblicati nella «Lista del Cremlino» ndr) vi sono gruppi di cittadini del paese, gruppi di lavoro, interi settori della produzione. Nei fatti, tutti noi - 146 milioni sono inseriti in questa lista nera. Qual è il significato di queste azioni – non lo comprendo, ma sicuramente è un atto ostile» ha concluso Vladimir Putin.

Ricordiamo come il portavoce del Presidente russo Dmitrij Peskov ha dichiarato che con la pubblicazione «della Lista del Cremlino» gli Stati Uniti abbiamo dichiarato tutta la politica e l’economia russa come elité di nemici.

 

martedì 23 gennaio 2018

L'OSCE ha affermato che preso vi sarà la ripresa della guerra nel Donbass


L'OSCE ha affermato che presto vi sarà la ripresa della guerra nel Donbass

Il primo vice capo della Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE, Alexander Hug, ha affermato che le parti nel Donbass si stanno armando e minando attivamente il territorio, il che indica preparativi per un'escalation del conflitto nel prossimo futuro. Lo ha detto durante una conferenza stampa martedì.
Secondo lui, le parti stanno attivamente scavando lungo l'intera linea di demarcazione.
«I nostri droni hanno registrato molte nuove trincee. Le parti stanno scavando attivamente. Ovunque vediamo un gran numero di armi in trincea e blindati» ha detto Hug.
Ha aggiunto anche che le parti non stanno osservando gli accordi di Minsk e non solo non svolgono attività di sminamento, ma, al contrario, depongono ancora più mine.
Hug ha osservato come i rappresentanti dell'OSCE abbiano registrato, tra le altre cose, attrezzature militari che si trovano in posizioni di fuoco, sia dalla parte delle Repubbliche del Donbass sia dai territori occupati dall'Ucraina.
«Tutto dimostra che le parti si stanno preparando ad una nuova intensificazione del conflitto nel prossimo futuro» ha detto.
Notiamo come Hug abbia dichiarato che la missione (OSCE in Ucraina) scada nel marzo 2018. Lo ha dichiarato a Mariupol durante un incontro con i rappresentanti della comunità locale.
Aggiungiamo che durante l'escalation delle violenze in Donbass del febbraio del 2017 uno dei residenti della città ha filmato la fuga dei rappresentanti della missione in un video.
Il giorno precedente il vice capo della Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE (CMM) in Ucraina, Alexander Hug, ha accusato la DNR di ostacolare il lavoro dei rappresentanti della missione definendo le Repubbliche sulla pagina ufficiale di Twitter «i cosidetti».
Accusando la DNR di ostacolare il lavoro della missione, l'OSCE continua a coprire apertamente i crimini delle forze di occupazione ucraine. Gli osservatori della missione sono stati visti anche ad Avdeevka in compagnia dei combattenti dell'APU mentre stavano piazzando carri armati nei quartieri residenziali.

 




 

giovedì 18 gennaio 2018

CNN: «l'intervento» di Mosca nelle elezioni è simile agli attacchi terroristici dell’11 settembre




CNN: «l'intervento» di Mosca nelle elezioni è simile agli attacchi terroristici dell’11 settembre

L’operazione russe di «intervento» nelle elezioni americane è simile agli attacchi terroristici dell'11 settembre perché anch’essa è diventata una «improvvisa minaccia, aggredendo un punto debole fino a quel momento sconosciuto», ritiene l'esperto della CNN per la sicurezza nazionale Michael Hayden. Secondo Hayden sarebbe ora che Donald Trump dichiari espressamente a Mosca che è consapevole delle sue responsabilità di queste azioni.

Non siete preoccupati che il presidente (degli Stati Uniti, Donald Trump - nota) non sia veramente consapevole dell'intervento della Russia nel sistema elettorale degli Stati Uniti, soprattutto quando si tratta delle elezioni per il Congresso nelle quali la Russia potrebbe mettere mano?

MICHAEL HAYDEN, il generale dell’esercito americano in pensione, esperto della CNN per la sicurezza nazionale: Sì, mio Dio, si!. La domanda sulle responsabilità, risposta che possiamo anche non sentire ed anche la domanda sulla punizione, che man mano che la situazione si evolve avrà probabilmente la risposta, da parte di tutti, che bisogna metterla via. Tutto questo è già storia. Parliamo del presente e del futuro.

Come ho ripetuto in tutto questo scandalo il presidente deve dichiarare (all’indirizzo di Mosca - nota) questo: «l’avete fatto. Lo sappiamo ed io personalmente so che siete stati voi. Vi processeremo per quello che avete fatto e non avrete mai più la possibilità di fare».

Questa è un’operazione russa - a suo modo sofisticata, a suo modo coraggiosa che ha travolto la sfera pubblica e la sfera privata, la strategia e la politica a livello federale ed a livello locale, i servizi e le forze dell'ordine. In questo senso si presenta come - ed io non voglio drammatizzare troppo la situazione -, per gli attacchi dell'11 settembre 2001, una sorta di improvvisa minaccia ha aggredito un punto debole fino a quel momento sconosciuto.

Rispondere a questo è possibile solo attraverso metodi e strutture informali. E io vi dico, e Jim (Clapper, ex direttore della CIA - nota), come mi sembra, conferma questo: il nostro Governo non attiva le strutture informali senza l'intervento immediato del Presidente. E fino a quando il presidente non lo farà, nel nostro sistema politico continuerà ad esistere questa sfacciata ala non protetta, il punto debole.

Medici russi hanno salvato una bambina siriana da una rara forma di tumore agli occhi





Medici russi hanno salvato una bambina siriana da una rara forma di tumore agli occhi

I medici del reparto di Oncologia e Ematologia pediatrica del Centro di ricerca N. Blochin hanno salvato la vita e la vista ad una bambina siriana di due anni.

Nel centro Blochin di Mosca il 17 gennaio, dopo lunghi mesi di terapie, i medici hanno dimesso una bambina siriana Maria Mahmoud. I medici russi l’hanno sottoposta ad una complessa operazione chirurgica per una rara forma di tumore agli occhi.

I medici hanno lottato per la sua vita più di un anno. Retinoblastoma è una parola spaventosa i genitori di Maria Mahmoud quando l’hanno sentita quando la loro figlia aveva solamente sei mesi di vita. La malattia colpisce la retina ed il nervo ottico. Maria aveva già perso un occhio ma i medici sono riusciti a salvarle e ripristinare la vista all' 80%.

Né nella nativa Homs, né a Damasco esiste la strumentazione necessaria a curare questi casi. A Mosca esiste dove la bambina è stata portata su richiesta del Ministero della Difesa della difesa della Federazione Russa dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto dal padre della bambina, un ufficiale delle truppe governative siriane.

«Utilizziamo una metodica unica in Russia. Solo noi la utilizziamo la chemioterapia intrarteriosa» ha detto al canale televisivo «Svezda», il vice direttore dell'Istituto di Oncologia e Ematologia pediatrica Blochin Vladimir Poljakov.

Egli ha sottolineato che quando una ragazza ha portato a Mosca, lo stato della malattia era già molto avanzato. Un occhio è stato asportato ed è stata inserita una protesi. Il secondo occhio è stato salvato. Maria non solo è sopravvissuta, ma non è diventata cieca. Ora vede quasi all’80%, molto meglio di quanto preventivato al suo arrivo.

Il 18 gennaio la bambina con la zia tornerà in Siria e dopo tre mesi dovrà ritornare a Mosca per un normale controllo.





martedì 16 gennaio 2018

In Russia è in corso un'indagine sul sanguinoso circo proveniente dall'Ucraina



In Russia è in corso un'indagine sul sanguinoso circo proveniente dall'Ucraina

Dmitrij Lekuch, RIA Novosti

Il Comitato investigativo della Russia ha aperto diverse nuove indagini penali sui fatti della riabilitazione del nazismo in Ucraina. Il capo del dipartimento Bastrykin ne ha parlato in un'intervista a Rossiyskaja Gazeta.

In totale, dal 2014, in relazione agli eventi ucraini sono stati aperti duecentonove reati e per questi centoventotto persone sono state considerate penalmente responsabili. Oltre a ciò settantadue soldati ucraini sono stati denunciati per diversi reati penali, tra cui venti appartenenti ai massimi vertici militari del paese. Come spiegato dal Presidente del Comitato investigativo, le forze armate ucraine nel corso di tre anni hanno più volte bombardato con armi pesanti obiettivi civili indiscriminati, tra cui case, scuole, ospedali del Donbass che hanno causato la morte di centinaia di persone innocenti. Il Comitato Investigativo della Russia ha qualificato queste azioni ai sensi del Codice Penale "Uso di mezzi e metodi di guerra proibiti".

Non rimangono senza attenzione i fatti degli attacchi contro le istituzioni estere russe situate nel territorio dell'Ucraina e che si trovano sotto la protezione internazionale.

Per questi casi i primi otto cittadini ucraini sono già stati inseriti nella lista dei ricercati internazionali.

Ed infine: "Non possiamo rimanere indifferenti ai numerosi fatti di distruzione di strutture scultoree e architettoniche dedicate alla lotta contro il nazismo e alle vittime del fascismo, così come la profanazione dei simboli della gloria militare della Russia in Ucraina. Credo ricorderete ciò che hanno fatto i nazionalisti ucraini a questi monumenti nella città di Glinjany, nella regione di Leopoli, a Novomoskovsk, nella regione di Dnepropetrovsk. Il Comitato investigativo ha aperto per questi fatti i procedimenti penali ai sensi dell'articolo del nostro Codice penale "Riabilitazione del nazismo", dove sono stabilite le circostanze di questi crimini”.
 
Tutte queste parole del capo del Comitato investigativo russo provocarono naturalmente una raffica di scherno da parte dei cittadini che possiedono la libertà di parola su entrambi i lati del confine russo-ucraino, che si affrettarono a dichiarare che tutto ciò non era che "cattiva propaganda russa".

Ma invano

Ma Aleksandr Ivanovich Bastrykin – parrebbe una persona qualunque, ma non è certo un propagandista. Al contrario, le sue attività non implicano una grande visibilità: queste persone, anche tecnologicamente nel loro lavoro, sanno sempre molto di più di quello che dichiarano. 

Nell'ambito del Comitato Investigativo, in generale si interessano solo di reati gravi e particolarmente gravi. In generale la struttura è seria. E a loro, davvero, non piace lavorare per niente. Come ogni dicastero burocratico, il Comitato investigativo verifica ogni segnalazione e ritiene che solo i casi che vengono inviati in tribunale siano supportati da concretezza. 

Come giusto - insieme all’imputato

Ed ecco i compagni ucraini e russi che si stanno ridendo ora non lo capiscono. Oltre al fatto che nel Comitato investigativo - questa è una struttura paramilitare - onorano la subordinazione. E non c'è alcun dubbio che "l’attività sulla dirigenza ucraina", come minimo, non è un’iniziativa isolata dell'ufficio ma è necessariamente coordinata con la massima leadership del paese.

Qui, in generale, tutto è chiaro

L'attuale farsa non fraterna prima o poi finirà e qualcuno dovrà spalare i mostruosi detriti rimasti dietro di lui. E c'è un'alta probabilità che questo non venga fatto da quegli elfi occidentali che hanno gettato la colpa di tutto questo infangando i grassi ucraini delle terre nere. Sul fatto che il compito di "organizzare l'Ucraina" non ci fosse mai stato può essere valutato non solo sulla “riuscita” esperienza della democratizzazione dei paesi del Medio Oriente. Infatti dopo il “Majdan in piedi” è trascorso già abbastanza tempo per capire: "costruire la vita in Ucraina" in Occidente, inizialmente non c'era nessuno: “impiantare la vita in Ucraina” in Occidente all’inizio nessuno ne aveva intenzione. E per l’esattezza nessun “Piano Marshall” ucraino non è stato sviluppato né allora né adesso.

E di conseguenza dovrà ancora una volta iniziare il russo: non è escluso che sia stato un primordiale "calcolo furbo.

In questo caso il territorio ucraino avrà bisogno di molto di più cdi quello che già serve ora.

Nella ricostituzione, almeno parziale, della sua economia. Del salvataggio dei residui di infrastrutture, soprattutto nelle varie regioni. E cosa più importante - un ritorno alla legalità ed il passaggio all’ordine più elementare.

E al Comitato Investigativo della Federazione Russa in questo, ovviamente, sarà assegnato un ruolo sufficientemente importante.

Lavorare su questo scenario serve iniziare subito: anche perché finora a nessuno in occidente o in oriente è assolutamente chiaro per quanto ancora resterà in piedi l'attuale circo nella città di Kiev e quanto tossica sarà la polvere che si alzerà dal crollo.

Quindi l'ufficio del signor Bastrykin ha assolutamente il diritto di tenere un preciso punto di vista burocratico. Non è propaganda, è banale previdenza burocratica.

A rigor di logica il presente stato di fatto è diverso dalla fiera dei buffoni dell’imitazione che intraprende un’azione con l'obiettivo di portarla fino alla fine. E non per le urla ed i trucchi volti ad attirare l'attenzione del pubblico e chiedere da questo i soldi.




IL NUMERO DI BAMBINI ORFANI IN RUSSIA SI E’ DIMEZZATO

 

IL NUMERO DI BAMBINI ORFANI IN RUSSIA SI E’ DIMEZZATO  

Negli ultimi anni In Russia il numero di bambini orfani si è più che dimezzato. Ora nella banca dati per l'adozione si trovano 51.500 mila bambini. Nel 2012 erano iscritti 119 mila.

 
 

 

lunedì 15 gennaio 2018

Putin ha paragonato il comunismo con il cristianesimo ed il mausoleo con la cripta delle reliquie dei santi



Putin ha paragonato il comunismo con il cristianesimo ed il mausoleo con la cripta delle reliquie dei santi

 
Il Presidente Vladimir Putin, in un'intervista per il film «Valaam» un estratto del quale è stato mostrato nel programma di «Notizie della settimana» sul canale televisivo «Russia 1», ha paragonato il comunismo al cristianesimo e la stanza di Vladimir Lenin nel mausoleo con la venerazione delle reliquie dei santi

«Forse sto per dire qualcosa che a qualcuno potrà non piacere, ma io dico ciò che penso. In primo luogo la fede ci ha accompagnato sempre, si è rafforzata quando il nostro paese, il nostro popolo, ha vissuto tempi particolarmente difficile. Furono anni molto crudeli di guerra a Dio quando i sacerdoti venivano sterminati e le chiese distrutte. Ma allo stesso tempo veniva creata una nuova religione. L’ideologia comunista è molto simile al cristianesimo in realtà. La libertà, l'uguaglianza, la fratellanza, la giustizia è tutto riportato nelle sacre scritture, tutto questo c’è lì. Ed il Codice dell’edificatore del comunismo? E' una sublimazione, è solamente un sunto della Bibbia, non hanno inventato nulla di nuovo» ha detto Putin alla RIA «Novosti».

Il Capo dello Stato ha paragonato l'atteggiamento dei comunisti verso Lenin con la venerazione dei santi nel cristianesimo. «Ecco vedete, Lenin è stato messo in un mausoleo. In che cosa si differenzia dalle reliquie dei santi per gli ortodossi, semplicemente per i cristiani? Quando mi dicono che no, che nel cristianesimo non esiste questa tradizione, beh, come no, andate sul Monte Athos e guardate le reliquie di santi che ci sono, sì anche qui anche le reliquie» ha detto Putin

Secondo lui «il potere allora non ha inventato nulla di nuovo, ha semplicemente adattato alla sua ideologia ciò che l'umanità già tempo aveva ideato».

La questione della sepoltura di Lenin è in discussione nella società già da molti anni. L’ultima volta è avvenuto nel 2017, l’anno del centenario della Rivoluzione d'Ottobre. Il capo della Cecenia Ramzan Kadyrov ha proposto di seppellire il corpo di Vladimir Lenin. Dopo di questo il capo del Partito Comunista Gennadij Zyuganov aveva invitato tutti a «calmarsi» e aveva dichiarato che il corpo del leader della rivoluzione era conservato secondo i canoni dell’ortodossia.